Usi di base di un saturimetro

Un pulsossimetro, noto anche come pulsossimetro, ossimetro o pulsossimetro, è un dispositivo medico e sanitario che viene utilizzato per misurare la saturazione di ossigeno nel sangue di una persona. Anche se la sua lettura dell’ossigenazione del sangue periferico non è necessariamente identica alla lettura più desiderata dell’ossigenazione del sangue arterioso, di solito è abbastanza vicino che molti professionisti della salute lo considerano affidabile. I suoi altri usi includono la registrazione delle informazioni del paziente per scopi di laboratorio e come parte del monitoraggio dei farmaci da prescrizione. Un pulsossimetro è di solito attaccato al polpastrello o all’auricolare di un paziente durante una valutazione fisica o durante una procedura medica professionale. È anche talvolta utilizzato da individui che soffrono di alcune condizioni mediche, come problemi respiratori o dolore cronico.
Anche se i pulsossimetri hanno usi multipli, sono più comunemente usati da individui con condizioni mediche per registrare e monitorare la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria o altri sintomi a riposo. Per esempio, un paziente che soffre di dolore cronico potrebbe mettere il dito sul pulsossimetro per registrare i sintomi mentre si addormenta in un sonno leggero, e poi durante le prime ore del mattino quando si alza dal sonno per iniziare la giornata. Un’altra applicazione comune è nel monitoraggio dei livelli di ossigeno in pazienti che hanno subito una rianimazione cardiopolmonare o altri tipi di terapia intensiva. Se infatti ad esempio utilizziamo un saturimetro che invece non offre dei risultati precisi e certosini, allora il rischio è che ci può confondere anche in modo abbastanza notevole, per cui è bene scegliere di fatto un saturimetro che siamo sicuri che funzionerà al meglio per noi e per il tipo di utilizzo che intendiamo fare dello stesso. Clicca qui sul sito web se desideri approfondire l’argomento. I produttori spesso decidono ad esempio di mettere a disposizione per l’acquisto di prodotti e strumenti di questo genere delle somme di denaro abbastanza ridotte e dunque un budget che non è molto elevato, finendo quindi per acquistare alla fine delle sonde molto economiche che non sono in grado di funzionare in modo così impeccabile come succede invece ad esempio con i modelli di marca, che può essere più o meno nota.
Molti individui usano un pulsossimetro per rilevare la frequenza cardiaca e gli altri sintomi direttamente dal polso. Anche se questo può fornire un utile strumento clinico, le letture continue hanno spesso scarsa riproducibilità e accuratezza. Anche con i migliori dispositivi, gli individui possono non registrare con precisione la frequenza cardiaca a causa delle differenze di colore della pelle o della lunghezza del polso. Di conseguenza, non esistono misurazioni standard per le frequenze cardiache “normali” o “sane”, ed è a discrezione dell’operatore sanitario utilizzarne una che fornisca le letture più accurate. Tuttavia, gli operatori sanitari considerano normale una frequenza cardiaca inferiore a 50 battiti al minuto e possono utilizzare altre misurazioni per determinare se un paziente presenta altri sintomi oltre a quelli normalmente associati alle malattie cardiache.